RECUPERANO MEMORIA FOTOGRAFICA Non c’è 2 senza 3! Ma questo è l’anno buono del 3! Per due anni, due classi di ragazzi della casa di accoglienza vocazionale di Giovinazzo mi sono stati di valido aiuto. Hanno pazientemente scelto e catalogato foto con volti di frati: tutti sconosciuti per loro, per me noti solo in parte. Le più antiche foto di frati risalgono al 1908 (ma alcune di loro parenti risalgono all’ultimo decennio del 1800!), anno in cui i frati che avevano sofferto la dispersione della soppressione degli ordini religiosi operata dal regno italico, cominciavano timidamente a ricercarsi e a vivere insieme in posti di fortuna o in qualche stanza abbandonata dei loro conventi soppressi a partire dal 1861. Lentamente vi si radicarono come vecchi rami di gramigna (l’erba cattiva non muore mai!) e vi si radicarono con alterne vicende. Qualche volta comprando dal governo i conventi che esso aveva confiscato, qualche volta ricevendo in dono o in affitto il convento comprato da qualche benefattore, altre volte lo stesso Ordine Francescano Secolare (allora TOF oggi OFS) per avere i frati nel proprio territorio, aveva comprato il convento e poi donato ai frati… Le fotografie non ci documentano questo aspetto della storia, ma ci mostrano i visi dei frati barbuti, burberi, provati, sorridenti, diffidenti e fiduciosi che hanno realizzato questa storia riorganizzandosi all’interno, ricominciando a vivere non più nella dispersione della diaspora ma congregandosi all’inizio in questi luoghi di fortuna, che lentamente hanno trasformato in conventi, seminari serafici, noviziati e studentati. Tutte queste foto sono arrivate fino a noi. Qualche volta anonime, qualche volta accuratamente annotate col nome dei frati. Qualche volta ben conservate altre volte sciupate dal tempo e dall’usura, ma in ogni caso bellissime! Vecchi e antichi, allo stesso tempo, ricordi di famiglia! Non potevano andare perduti! Ora sono qui ogni giorno gifrine e gifrini con qualche araldino a dar un volto a questo immenso lavoro e a questa pregevole eredità.
Proprio così lentamente si innamorano anche loro di ricordi che in certa maniera appartengono alla loro stessa famiglia. E poi non di rado la curiosità dei loro genitori che li fa accorrere in processione per vedere foto e album di frati sistemati dai loro figli! Una esperienza troppo bella!
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